GLI ARTISTI
LE MOSTRE
LE STANZE DELL'ARTE
ROSSO OPERA
IMMA BATTISTA
ROSSO OPERA è il progetto espositivo con il quale l'autrice Imma Battista si accosta per la prima volta all'arte figurativa attraverso la realizzazione di opere eseguite su tela e composte con tecnica mista. Il progetto di natura esplicitamente narrativa tenta di trasferire attraverso l'uso evocativo del simbolo, il profilo sociale ed emotivo delle donne protagoniste dell'Opera Lirica, tema che l'artista musicista e didatta estrae dalla sua formazione e primaria attività.
Nel titolo Rosso Opera, due contenuti si accostano semanticamente. Il colore rosso è il polarizzatore dei sentimenti forti, estremi, vitali e contrastanti. Traduce e traghetta in favore di una fruizione collettiva tutte le passioni che risiedono nell'uomo fin dalla cultura arcaica. L'identificazione dei significati del Rosso con L'Opera Lirica, recentemente divenuta patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO, è il frutto di una indagine semasiologica che l'artista esegue all'interno del vasto repertorio operistico, nel quale il colore rosso è una dominante fisica, ideologica, emotiva e psichica.
L'occasione per la realizzazione della mostra nasce dalla condivisione amicale dell'idea progettuale con l'artista Olga Marciano.
Alétheia - SVELARE CIO' CHE E' NASCOSTO
LA VIA DELLA VERITA'
CiGno - CINZIA BISOGNO
Per il filosofo Parmenide basata sulla ragione, sulla
razionalità, che ci porta alla conoscenza dell'Essere vero.
Attraverso questa rappresentazione c'è la necessità di
mettere in luce un bisogno primordiale dell'uomo: la ricerca della verità di
ogni individuo che cerca certezze, che brama quel desiderio della conoscenza
rivelatrice di pace e purezza, partendo dall'immanenza della natura attraverso
i suoi 4 elementi, e la loro forza di aggregazione e disgregazione, attrazione
e opposizione, in continuo divenire.
Un umano che, finanche etimologicamente, nasce da "humus",
terra, ovvero dal fango come ogni divinità lo ha delineato, e che dalla
certezza del mondo finito ambisce all'incerto di quell'infinito che è simbolo
di spiritualità, sacralità, mistero, passione.
Così ai 4 elementi vengono assegnate qualità sia fisiche che
simboliche.
L'aria elemento gassoso, come metafora del dinamismo, del
respiro del mondo.
L'acqua elemento liquidò è la metafora della coesione, ma
anche sorgente primordiale della vita.
La terra elemento solido è la metafora della saldezza, il
punto dove si mettono le radici.
Il fuoco elemento ardente e consumatore è la metafora
dell'energia che purifica e riscalda.
Tutti gli elementi appartengono allo spazio, che rappresenta
la dimensione cosmica, eterica, in cui essi vibrano, accadono.
L'essere umano si muove anch'esso nello spazio degli stessi,
e inevitabilmente gli è assoggettato.
Aletheia è il mio viaggio artistico, un percorso di strade
immaginarie che evocano emozioni, permeato di desideri primordiali che si
intrecciano nell'anima che, tra mille domande irrisolte, rende la vita un
affascinante viaggio di meravigliosi misteri da voler svelare, attraverso
l'elaborazione e la rappresentazione della realtà fisica esterna e il contatto
della realtà spirituale interna.
CiGno - Cinzia Bisogno
IO con IA: INSIEME SULLA NAVE DEI FOLLI ...
LAURA BRUNO
Partendo da un'opera con il pennino - il cui il tratto
semplice di nero su bianco ricorda il graffito preistorico o l'incisione delle
prime creazioni umane artistiche e comunicative - ho voluto provare a contaminare
il disegno con quanto mi offre la tecnologia informatica intelligente, per
navigare in pieno oceano nel caos creativo. Arte in greco si dice Tèchne … e qui la mia arte e la
tecnologia IA si coniugano insieme e si fondono nel percorso pioneristico che
ci condurrà lontano.
Sono sempre IO a scegliere un colore o una linea iniziali,
ma dopo un poco mi accorgo che l'interazione con IA mi coinvolge e mi lascio
guidare tra onde di colore e vibrazioni travolgenti.
La nave dei FOLLI nel passato allontanava dal contesto umano
e sociale chi aveva un pensiero divergente, così IO mi isolo nella navigazione
di una creatività che si amplifica con l'IA. Fino a sorprendermi nel risultato
dell'opera MIA, terreno junghiano in cui ciascuno può riconoscersi in un inconscio
artistico collettivo
TERRA
CONCETTA CARLEO
La scelta del titolo della mostra non è casuale: la parola in sé racchiude un 'immensità di altri concetti. Terra è la nostra casa, sono gli animali che ci vivono, terra è l'acqua, terra è la natura che ogni giorno si mostra e ci regala colori meravigliosi. L'Arte è il mezzo che consente all'artista la possibilità di esprimere questa bellezza.
IDENTITA' s.f.
PERCEZIONI VISIVE DEL COSMO FEMMINILE
LELLO D'ANNA
"Identità s.f." esplora le molteplici sfaccettature del mondo femminile attraverso le diverse fasi della vita. Questo viaggio visivo offre uno sguardo personale dell'artista e su ciò che significa essere donna, mettendo in luce i momenti della maturazione e della scoperta di sé.
Dalla ricerca iniziale dell'identità, alla sua formazione influenzata dalle esperienze e dalle relazioni, ogni immagine racconta una storia di crescita e determinazione. Il progetto esplora anche le parti nascoste e quelle rivelate, mostrando la dualità tra il visibile e l'invisibile, tra il pubblico e il privato.
La lotta interna tra diverse parti di sé rappresenta il conflitto e la ricerca di equilibrio. Con il tempo, la donna raggiunge una maggiore consapevolezza, celebrando l'autenticità e la serenità. Infine, l'identità è vista come un dono prezioso nella fase anziana della vita, catturando la saggezza e la bellezza dell'età avanzata.
AMAZZONI TRA PASSATO E PRESENTE
FILOMENA DARAIO
Il progetto pittorico coniuga il recupero delle radici e l'impegno sociale al
femminile, mettendo in relazione le
donne che lottano per il quotidiano nella Lucania degli anni '50 con le eroine
internazionali di oggi, donne impegnate per la salvaguardia dei diritti civili,
degli ecosistemi naturali e della vita sulla terra in generale.
Le opere, a
partire dalla riproposizione della struttura
compositiva dei ritratti
ambientali scattati in Basilicata dal fotografo Franco Pinna
durante gli anni di collaborazione con l'etnologo Ernesto De Martino, si
proiettano nel nostro tempo dando alle protagoniste il volto di coloro che, con
le azioni straordinarie, lottano per il progresso della donna e la
conservazione dell'ambiente.
E così, le
donne piene di sofferenza e dignità degli scatti di Pinna assumono le sembianze
di Salomè Aranda, leader nativa del popolo Kichwa nell'Amazzonia ecuadoriana,
che lotta per la difesa della più grande foresta pluviale del mondo e dei diritti umani in generale; di Nice Nailantei Lang'ete che, in
fuga a soli 9 anni dal suo villaggio in Kenia, si batte contro l'infibulazione,
ancora oggi come ambasciatrice mondiale di
Amref; di Malala Yousafzai, vincitrice del Premio Nobel per la
pace, nota per il suo impegno per l'affermazione dei diritti civili e per il
diritto all'istruzione delle donne in Pakistan; di Greta Thunberg attivista
svedese, tuttora il simbolo mondiale dell'ambientalismo giovanile.
Un omaggio alla terra natia, a Franco Pinna e un tributo alle donne
guerriere che lottano per le difficoltà del quotidiano, per le piccole e grandi
sopraffazioni, come per i grandi ideali.
INCLUSIONE
ROXANA ESPOSITO
Il progetto espositivo di Roxana Esposito, artista
argentina di origini italiane, prevede l'installazione di sculture in cerámica,
che raccontano il suo percorso in Italia, a partire dal momento in cui ha vinto
il 1°Premio Scultura nella Biennale di
Salerno nel 2016: da allora la sua vita è
cambiata ed include due linee parallele, due parole e due realtà: ARGENTINA - ITALIA.
Inclusione parla di una bambina "interna" che per
la sua passione artistica ritorna nel paese d'origine dei suoi antenati,
scoprendo le sue radici, le tradizioni e la sua famiglia. Una ricerca personale e spirituale, che rappresenta
un cammino d'arte, d'amore e di famiglia. Un processo di individuazione (JUNG) e
di autoconoscenza, che si modella con l'argilla per riuscire a materializzarsi.
Molte opere, mostre, persone e luoghi sono parte di
questo mondo fatto di ceramica.
INCLUSIONE si esprime con sculture che assomigliano
alle bambole della sua infanzia, valigie di suo padre e della nonna, che hanno
viaggiato tra l´Argentina e l'Italia, fotografie e disegni della sua famiglia
di Nola (Na).
I personaggi della famiglia e tutte le donne ed i
rituali femminili che l'hanno aiutata a crescere; l'amica, l'amante, la sposa,
la donna forte che attraversa l'Oceano e quella che piange o si frammenta in
pezzi per poter evolversi.
INCLUSIONE in definitiva rappresenta un viaggio transpersonale
tra le due linee, attraverso l'arte.
TUTTI SULLA STESSA BARCA
CINZIA GAUDIANO
L'inclusione
indica lo stato di appartenenza a qualcosa, a un gruppo di persone o
all'intera società, sentendosi accolti e avvolti e godendo pienamente di tutti
i diritti e le opportunità che tale appartenenza comporta; ha l'obiettivo di eliminare qualunque forma di discriminazione
all'interno di una società, ma sempre nel rispetto della diversità; ed elimina ogni forma di "esclusione" dalla società per motivi
di razza, sesso, cultura, religione e disabilità.
Pertanto, nella Personale d'arte sono
presenti opere ceramiche che spaziano dalle problematiche relative alla migrazione, come "Marenostrum" e "Tutti sulla stessa barca" alla
condizione della donna qui e altrove: "Volto
(s)velato" e "Nuda e cruda sulla
Terra"; fino alla solitudine dei giovani: "Solo e pensoso" ed all'obiettivo di ripararsi tutti: "All'ombra dello stesso campanile".
TERRA
LELLO GAUDIOSI
Opere pittoriche paesaggistiche in omaggio al Pianeta.
Tra i boschi del Sele e i querceti fitti degli Alburni …canta Virgilio evocando luoghi ed anche l'entità
soprannaturale che quei luoghi abita. Genius loci dicevano i Latini, ed in quella espressione è racchiusa la potente forza che rende i luoghi unici; ma l'identità di un luogo è sempre intimamente ed indissolubilmente legata alla sua interazione con l'uomo.
Eppure, nelle tele di Lello Gaudiosi, che oggi possiamo ammirare come anime della sua "prodigiosa terra", la stessa cantata da Virgilio, l'uomo non c'è. C'è solo una tela che raffigura una donna, ormai avanti negli anni, che con i luoghi dialoga, e diventa un tutt'uno con essi allo spirare dello zefiro quando le foglie si disperdono nell'aria. Ho conosciuto quella donna, e il suo candore. La natura si disvela ai cuori puri, a coloro che, con la bocca rivolta a zefiro bevono i sospiri dell'aria, e guardano a fiori, cascate e virgulti con l'innocenza del continuo incanto. Solo allora il genius loci si rivela, con il riverbero niveo della lana. E disvela all'uomo la bellezza. E così accade alla donna del quadro.
Lello non si è mai raffigurato nelle sue tele, perché è lui stesso colore, e luce, ed ombra. E' fiori di pesco, è sguardo tenero di lontra, è volo di uccelli. Ma, soprattutto, Lello è Silar Silarus, che nasce ingabbiato nelle sue sorgenti della Sanità, dona parte di sé all'arida Puglia, si incanala pigro e lento fino a costeggiare la Rocca di Quaglietta e giungere ai bagni di Contursi, dove trova l'abbraccio del Tanagro. Lello è la voce del Sele, quella voce captata da Strabone e da Plinio il Vecchio e da Silio Italico. Voce potente ma anche voce di silenzio.
Voce di bambino, perché – come lui stesso racconta – e' il profumo antico di zolfo e di mentastro che respiravo da bambino e l'odore agrodolce delle trote donatemi da un pescatore, e il canto delle lavandaie e lo scrosciare delle limpide acque, che cerca di trasferire sulle sue tele.
Hanno definito Lello in molti modi: Artista Guerriero, Artista Militante, Ambientalista. Definizioni veritiere perché ricordano quanto abbia saputo coniugare la sua Arte e l'impegno civile verso la sua "prodigiosa terra"; con tante battaglie, lotte d'amore, per preservare la bellezza della nostra valle. Credo, però, che la definizione più appropriata sia quella di Artista Bambino. Picasso diceva di sé "A dodici anni dipingevo come Raffaello però ci ho messo tutta la vita per imparare a dipingere come un bambino". Lello, invece, ha sempre saputo dipingere come un bambino. Perché solo i bambini captano la sacralità del bello, il genius loci che abita i nostri luoghi, che sono anche luoghi dell'anima.
Il messaggio che Lello lancia da queste intense tele è proprio questo "Imparate a vedere il mondo con gli occhi dei bambini e sarete finalmente parte della "prodigiosa terra" e non meri spettatori immoti. E così la salverete." Proprio come la donna del quadro, anima bella, che raccoglie cicoria e guarda i luoghi con la magia del continuo incanto. (Maria Luisa Albano)
IL PESO DELL'ANIMA
CRISTINA IOTTI
Si
dice che al momento della morte, il corpo umano perda 21 grammi e
che questo sia il peso della sua anima. Può un'immagine creata con
l'intelligenza artificiale avere un'anima? Razionalmente si direbbe
"certo che no"… poi dopo aver creato i volti esposti nella Personale, l'Artista
è rimasta colpita dagli sguardi, che hanno smosso in lei un'emozione
particolare e inspiegabile. Ha seguito il suo istinto romantico ed
irrazionale e ha voluto dare a questi volti una possibilitá di
"nuova vita", anche se in realta' non sono mai esistiti ... Come se
da un'epoca passata, chissá da quale dimensione, avessero ritrovato
il modo di ritornare.
Il foglio con l'immagine pesa proprio 21 grammi. Dalle immagini create
con l'intelligenza artificiale ha poi realizzato dei cianotipi, una
tecnica fotografica ottocentesca, caratterizzati dal colore blu, li ha poi
tonalizzati col the per ottenere una tonalità seppiata e in seguito
colorati, come si faceva con le vecchie fotografie, con acquerelli e
matite.
DONNE
IDA MAINENTI
Donne. Sguardi, mani, gesti, pensieri.
Donne nel tempo.
Io, chi ero, chi sono.
Donne velate e svelate, amiche, madri, donne sole, per
scelta o per caso.
Donne che si guardano e guardano il mondo.
Donne nel tempo. Bambine, adolescenti, adulte, volti che si
interrogano.
I tanti volti delle donne.
Donne consapevoli e mute di fronte all'assurdità del
mondo.
Volti che cambiano e sguardi che chiedono risposte.
BLOSSOM
OLGA MARCIANO
La Personale di pittura esplora - in una visione volutamente rasserenante - la bellezza della terra e del creato, attraverso il concetto della rinascita, della speranza della vita, che sboccia come un fiore, senza mai distogliere l'attenzione dagli sguardi femminili di bambine e di giovani donne sognanti, che si mostrano vestite di romantici pizzi e merletti.
La "stanza" propone ai visitatori di immergersi in un mondo fantastico di profumi, installazioni floreali e suoni che accompagnano la visione quasi onirica delle grandi tele ad olio.
MOSAICO DONNA
ANTONIO MARICONDA
Questa esposizione è un tributo vibrante e commovente alla
forza, resilienza e bellezza delle donne di tutto il mondo. L'artista utilizza
una tavolozza di colori vivaci per trasmettere emozioni profonde e storie di
vita che spesso rimangono inascoltate. Le opere non sono solo manifestazioni
estetiche, ma anche potenti strumenti di denuncia e riflessione.
"L'Arte per la Giustizia" affronta una vasta gamma di
argomenti, dal sociale al personale, dall'ambiente alla politica e Mariconda ha
inteso sfiorare tutti gli argomenti trattati ed ha voluto intrecciare storie,
sentimenti diversi e problematiche sociali in un'unica narrazione, guidata dalla
presenza costante della donna.
La Personale aspira a presentare racconti diversi in tele tra
loro autonome, che nella loro esposizione di insieme aspirano a diventare una sola
opera. Un'opera che diventa una sorta di mosaico, dove ogni tessera rappresenta un
tema diverso, ma tutte insieme formano un'immagine completa e potente.
È un invito a riflettere non solo sulle sfide individuali,
ma anche su come queste si possano inserire in un contesto più ampio di un evento, che non solo celebra l'arte in sé, ma che ha anche il ruolo di promuovere il
cambiamento sociale e la giustizia.
HOLLOW
KANE MCLAY
Spazi vuoti, corpi sbiaditi, mani che afferrano - navigare attraverso il disagio fa parte dell'esperienza umana. Rivela la nostra verità. Man mano che le maschere protettive che costruiamo si sgretolano, il nostro vero carattere viene esposto. Questo può essere sconvolgente, ma offre anche un'opportunità di crescita personale. Dipingendo la forma umana attraverso un processo intuitivo di creazione e distruzione, fondendo l'anatomia con l'ambiente circostante, l'artista mira a catturare la bellezza nella natura primordiale dell'essere.
SEDIMENTA
VALERIA NUZZO
In questa personale la terra è il paradiso terrestre perduto, è la madre
terra, la materia vivente, l'elemento primordiale e generativo, misterioso e potente.
L'artista ha voluto interpretare questo tema così complesso con un linguaggio altrettanto
complesso e stratificato, al contempo astratto e concettuale, figurativo e materico. Le opere sono frutto di una ricerca che da tempo affonda le sue radici
nell'astrazione della materia e del
colore, con l'uso di materiali non
convenzionali come bitume, resina, argilla e carbone. Questi materiali, con le
loro texture e proprietà uniche, vengono utilizzati come veicoli espressivi capaci
di evocare la materia grezza del mondo sotterraneo, la stratificazione geologica,
guardando alla terra come profondità insondabile, sedimentata nel tempo, ma figurano
anche la potenza creatrice della natura, l'esplosione della vita, rappresentate
in particolare dal tema dell'albero della vita.
Il tema dell'albero della vita – antichissimo - esprime le connessioni tra il cielo e la
terra, l'umano e il naturale, celebrando il mistero della nascita e la bellezza
armonica che risiede nell'equilibrio ecologico. Ogni strato, ogni segno e ogni
materiale utilizzato raccontano una storia di tempo e trasformazione, di
elementi che si accumulano e si sovrappongono, sedimentandosi, creando un
paesaggio interno ricco di significato e mistero. Lo scopo è offrire una
visione non banale, suggestiva, attraverso la ricerca di un sistema di segni al
contempo potenti e delicati, concreti e poetici.
IL DESCO
NICOLA PELLEGRINO
Il "mangiare" è un momento carico di
significati simbolici. Se poi abbinato alla tavola, diviene il posto prediletto
dello "stare". La tavola diviene così il luogo intorno al quale si
riunisce la famiglia e si consolidano legami, dove ci si racconta nel
trascorrere del tempo.
La crisi climatica ci costringerà ad
abbandonare alcune vecchie abitudini e tra queste, anche quelle
alimentari. L'agricoltura intensiva, la produzione di carne e l'uso
eccessivo di imballaggi in plastica sono solo alcune delle pratiche che
contribuiscono a questi cambiamenti a causa delle emissioni di gas serra, della
deforestazione e la perdita di biodiversità.
Il progetto affronta il tema della tavola
imbandita come "luogo" su cui celebrare il rito del mangiare alla
luce di queste mutazioni.
CELEBRATING LIFE
GIACOMO PIROZZI
Una straordinaria raccolta di immagini
del fotografo UNICEF Giacomo Pirozzi scattate in tutto il mondo.
Nei suoi 30
anni di carriera, Giacomo ha viaggiato in oltre 150 paesi.
Una bellissima mostra con più di 50 immagini in bianco
e nero che celebrano tutte le fasi della vita, dalla nascita alla morte. Si parte
da una foto di un neonato in Indonesia che è appena uscito dal grembo della
madre e si chiude con la foto di una donna in Romania, che bacia una croce in un
cimitero e fra i due estremi si susseguono una serie di immagini che
rappresentano momenti di vita a scuola, in famiglia, nelle comunità. Rituali,
momenti di gioia e di tristezza della gente comune, di chi forse non ha
ricchezze materiali ma ha tanta forza e ricchezza interiore. Giacomo Pirozzi è anche un
grande ritrattista, i suoi volti ci ricordano a volte le immagini di Sebastião
Salgado o Steve Mc Curry, suoi idoli da sempre.
Le immagini in mostra qui sono
un estratto della collezione 'Celebrating Life', tra le quali sono state scelte quelle che illustrano meglio il tema della Famiglia.
Durante la sua carriera Pirozzi ha avuto modo di seguire e
documentare i viaggi di alcuni Ambasciatori UNICEF. Personaggi famosi che
visitano i progetti UNICEF in giro per il mondo per aiutare l'Organizzazione
nelle campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi. Fra i tanti c'è l'attrice Mia Farrow con la quale
ha viaggiato in vari paesi. Lei scrive di
Giacomo: "Per me, non sono solo la professionalità, la sua
precisione, il gusto e la capacità di catturare quei veloci incontri, che lo
distinguono. Piuttosto, è il suo dono per la complicità che riesce ad avere con
le persone davanti al suo obiettivo, il rapporto immediato e complesso che
riesce a stabilire con loro. In quei momenti, vi è una magia indefinibile: una
sintonia, una trasformazione. Le immagini contenute in "Celebrating Life"
condividono questa alchimia con tutti noi, ci permettono di vedere
letteralmente che comporta l'adempimento o la negazione dei diritti umani."
TERRA: di Fuoco, di Acqua, di Aria e di UMANO
SILVIA REA
Artista partenopea dalla singolare
narrazione polifonica. La sua arte ha
diverse chiavi espressive. Una più surreale, quando racconta luoghi e cose che
lei immagina: oggetti, indumenti, panni che fluttuano nell'aria alla ricerca di
leggerezza o, mossi dal vento, disegnano traiettorie intricate, esplodendo in
un tripudio di colori. L'altra, più sociale e psicologica, quando affronta i
grandi temi dell'esistenza e si approccia a realtà di denuncia
sociale, ambientale ed esistenziale, mettendo a nudo il fattore umano e
tutta la complessità del vivere la contemporaneità in un mondo di non facile
interpretazione.
In questa mostra ci svela il proprio vissuto, le più profonde emozioni e tutto il mondo
che ha dentro.
Racconta che siamo umani, fragili, in perenne
bilico, come la sua torre di scatole di cartone, circondati da un Universo
caotico e confuso. Che gli orrori delle guerre ci schiacciano e pesano come
macigni sull'anima di una delicata infanzia, su un popolo di figli di un Dio
minore. Racconta di popoli che migrano rischiando e spesso
perdendo le vite, in un infinito viaggio alla ricerca di salvezza.
Le donne di Silvia Rea in perenne cammino, da qualunque angolo del mondo
vengano, narrano la fuga dal terrore e dalla rassegnazione. Le madri, da lei
dipinte, denunciano condizioni umane dolorose interrogando le nostre coscienze.
Le piante si ribellano all'Uomo che distrugge la natura.
La Rea immagina e traccia le strade per vivere la
vita non come acquiescenza, ma come denuncia e lotta.
Ma, nell'aria, come nei panni al vento esposti in
mostra, la speranza vola alla ricerca di luce, di colore e di un mondo migliore.
Le sue opere libere, non convenzionali,
parlano con un linguaggio pittorico, che non trascura mai la bellezza estetica
della visione di cui è travolgente maestra.
L'unicità della sua ispirazione si ritrova nell'elemento cromatico, che
caratterizza tutte le opere, come un'esigenza imprescindibile: colori vibranti,
accesi, effervescenti diventano un elemento necessario di ogni racconto. (Joanna
Irena Wrobel)
INTEGRARE
MARIA SCOTTI
Integrare vuol
dire rendere intero, pieno, perfetto ciò che è incompleto o insufficiente a un
determinato scopo, aggiungendo quanto è necessario o supplendo al difetto con
mezzi opportuni.
Quanto di noi stessi, dell'essere umano troviamo
imperfetto? Ogni cosa che ci riguarda risulta per la maggior parte carente se
circoscritta a livello individuale, impossibile da comprendere senza un termine
di paragone e quindi un'integrazione.
Potremmo dunque affermare che niente è più
umano dell'integrazione. Eppure quanto è difficile integrare parti
apparentemente inconciliabili del sé, culture, società, economia.
Maria
Scotti ha deciso di esplorare questo tema proseguendo la sua ricerca sul
ritratto e sull'uso drammatico del colore. In mostra saranno esposte sia tele
realizzate negli ultimi dieci anni, come Amal, sia opere create per
l'occasione.
www.mariascotti.it
BASTA POCO
SABRINA TORTORELLA
Una sfida "inclusiva" da parte dell'artista, che riesce nonostante i suoi "impegni di salute" a partecipare alla mostra, seppur con un numero ridotto di opere, realizzate stavolta con matite colorate, a significare con quanto poco si possa riprendere il filo della propria esistenza, nonostante alcune limitazioni.
La stanza della sua arte si apre verso l'interno, fa un passo indietro: un invito a riflettere su quel "poco" per essere felici, un tempo in più prima di (ri)uscire verso il mondo.
LA FAMIGLIA INTERIORE
BEATRICE ZAPPIA
I dipinti
che l'artista propone in questa Personale sono il racconto di un viaggio
introspettivo, un'immersione nella complessità del mondo psichico, popolato da
figure che costituiscono la nostra famiglia interiore. È un universo sospeso in
cui passato, presente e futuro si mescolano, dove possono convivere figure
contrastanti: padri esigenti e padri protettivi, madri amorevoli e madri
svalutative, personaggi inquieti, arrabbiati o spaventati; una costellazione di
varie entità che crescono in modo discontinuo, stratificandosi attorno al
bambino interiore, essenza nodale per il raggiungimento della felicità, vero
custode della sfera emozionale e creativa, protagonista della libertà
espressiva.
È una famiglia in cui ogni figura chiede ascolto, non
giudizio; ogni voce può concorrere, se ascoltata, allo sviluppo armonico
interiore, alla piena realizzazione del bambino, alla sua centratura e al suo
radicamento.